Cos’è Yoga Nidra?

Yoga Nidra è uno degli aspetti della pratica yogica al pari delle Asana, del Pranayama e della Meditazione. É anche chiamato sonno Yogico in quanto porta il praticante in una condizione simile al sonno mantenendo però lo stato di coscienza, per questo viene anche definito rilassamento profondo.

Quando nasce?

Yoga Nidra è antico quanto lo Yoga stesso e se ne trova menzione nelle Upanishad, dove Krishna viene associato allo yoga Nidra nell’epico Mahabharata. Si tratta quindi di una pratica che viene da un sapere antichissimo.

Quali sono i suoi benefici?

Yoga Nidra è una delle pratiche più rilassanti conosciute fino a oggi e vi sono prove scientifiche che indicano come questo tipo di rilassamento induca molteplici benefici al corpo e alla mente, paragonabili a quelli prodotti da 4 ore di sonno profondo. Quindi è una pratica molto importante per chi desidera imparare a ridurre lo stress e rilassarsi profondamente.

Chi ha scoperto Yoga Nidra e come viene utilizzato?

Swami Satyananda diede grande risalto alla pratica di Yoga Nidra dopo averlo sperimentato quando era discepolo di Swami Sivananda a Rishikesh. Trovò che questa pratica poteva portare grandi benefici e lo rese sistematico a seguito di un profondo studio delle scritture tantriche e delle sue esperienze personali portate dalla pratica. Il sistema diffuso da Swami Satyananda viene attualmente impiegato anche nella cosiddetta Mindfulness e negli Stati Uniti d’America viene utilizzato dall’esercito nell’assistenza ai soldati per recuperarli dai disordini causati dallo stress post-traumatico o nelle situazioni in cui sia richiesto un vero e profondo stato di rilassamento come quando sono stata guidata dalla mia logopedista in una sorta di Yoga Nidra  per portare gola e corde vocali in una condizione di totale rilassamento.

Come si pratica Yoga Nidra?

In una lezione di Integral Yoga — Swami Satchidananda dà molta importanza a questo aspetto — e inserisce Yoga Nidra dopo la parte fisica al termine delle Asana, perché è molto efficace nel far assorbire i benefici della pratica dall’organismo e dalla mente.

Alcuni lignaggi identificano lo Yoga Nidra con il termine Savasana che è tuttavia la posizione nella quale Yoga Nidra viene praticato, ossia la posizione sdraiata supina. Questa posizione viene resa confortevole a seconda delle condizioni fisiche di ciascun praticante. Si può praticare anche mettendo dei supporti dove si percepiscono tensioni o dolori in alcune parti del corpo, per esempio mettendo un cuscino sotto le ginocchia o una coperta arrotolata sotto il collo. Si raccomanda di essere ben coperti con i propri indumenti ed eventualmente con una coperta, perchè durante il rilassamento, soprattutto in inverno, la temperatura corporea scende.

Dopo aver sistemato e coperto il corpo si inizia la pratica seguendo la voce dell’insegnante: si procede contraendo e rilasciando la muscolatura delle varie parti del corpo seguendo un preciso ordine, si rilassano mentalmente tutte le parti del corpo e si osserva infine lo stato di rilassamento del corpo, il proprio respiro e infine si osserva la pace raggiunta al nostro interno. Al termine l’insegnante resta in silenzio per alcuni minuti. In questa seconda parte silente della pratica se si riesce a rimanere coscienti, diciamo in uno stato simile a quello che precede il sonno, potremo fare esperienza di una sensazione bellissima e rigenerante, durante la quale raggiungeremo un’introspezione simile a quella della meditazione.

Che differenza c’è tra Yoga Nidra e la meditazione?

La differenza sostanziale tra le due pratiche è che mentre lo stato meditativo si raggiunge focalizzando il proprio pensiero su un’unica cosa, nello Yoga Nidra si lasciano andare tutti i pensieri. In questa condizione di totale rilassamento può capitare di vedere bellissime immagini, di ricevere risposte a questioni che ci poniamo con insistenza o anche solo di sperimentare una pace e un benessere senza uguali. Può tuttavia essere una pratica difficile se si hanno traumi pregressi o se si è iperattivi o si fa fatica a lasciarsi andare. Con il tempo questi ostacoli possono essere superati e i benefici di questa pratica ripagano degli sforzi fatti.

Se mi addormento durante Yoga Nidra?

Succede qualche volta di addormentarsi, soprattutto all’inizio della pratica o in situazioni di grande stanchezza. Non vi preoccupate perché non succede niente, evidentemente in quel momento  abbiamo bisogno di riposare e di fare un sonnellino.

Come si conclude la pratica di Yoga Nidra?

L’insegnante riporterà dolcemente i praticanti allo stato di veglia cantando la vibrazione Om, una o due volte, vi inviterà a osservare il respiro e poi attraverso piccoli e graduali movimenti riprenderete contatto con il vostro corpo per  poi ritornare in posizione seduta.

Buon Yoga Nidra a tutti!

Om Shanti

Stefania Prema Azzena – insegnante Integral Yoga

 

 

Foto Remi Bertogliati @unsplash